Per sentire più dettagli nella musica bisogna alzare il volume?
Una canzone, riprodotta con lo stesso impianto, a volume più alto riprodurrà effettivamente più dettagli.
La qualità della registrazione e le capacità del sistema di riproduzione influenzano la resa dei dettagli musicali. Ma, a parità di dispositivo, un volume maggiore equivale a una migliore capacità di riprodurre dettagli? Ciò coinvolge sia le capacità dell'apparato di riproduzione che la percezione dell'orecchio umano.
Spiegazione:
Un esperimento storico molto importante riguarda la percezione umana del suono. I suoi risultati sono noti come Curve di Isolivello (Equal-loudness Contour). Nel 1933, due ricercatori dei Bell Labs, Harvey Fletcher e W.A Munson, condussero i primi esperimenti, successivamente replicati e confermati. Nel 2003, l'Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione (ISO) ha pubblicato lo standard ISO 226:2003, combinando i risultati di vari studi.
La figura seguente mostra il grafico standard ISO 226:2003 per le curve di isolivello.
Figura 1: L'asse verticale sinistro indica il livello di pressione sonora (SPL), l'asse orizzontale la frequenza del suono. Le linee rosse sono le curve di valore in Phon (Phon è l'unità di misura della Loudness, o Volume Soggettivo). Il numero sopra ogni linea rossa indica il valore Phon di quella curva. La Figura 2 inverte l'asse verticale della Figura 1.
Come mostrato in Figura 1, per l'orecchio umano, un suono a 1 kHz, con un SPL di 20 dB, produce un volume soggettivo di 20 Phon. Affinché un suono a 100 Hz raggiunga lo stesso volume soggettivo, il suo SPL deve essere di circa 50 dB [3].
Da entrambe le figure si possono trarre le seguenti conclusioni:
L'orecchio umano è più sensibile alle frequenze medie. A diversi livelli di SPL, i segnali nelle frequenze medie sono generalmente percepiti meglio.
La percezione umana dei segnali a bassa e alta frequenza è fortemente influenzata dal livello di SPL.
Maggiore è il volume soggettivo (Loudness), più piatta è la nostra percezione della risposta in frequenza. Cioè, a volume più alto, le nostre orecchie percepiscono più facilmente le basse e le alte frequenze.
Nella musica, le basse frequenze trasmettono senso di potenza, mentre le alte frequenze sono legate a brillantezza, chiarezza, "aria", ecc. Pertanto, un volume maggiore fa sì che la musica esprima naturalmente più dettagli.
Come sopra descritto, a parità di brano e impianto di riproduzione, aumentare il volume fa effettivamente percepire all'ascoltatore più dettagli sonori.
La qualità della registrazione e le capacità del sistema di riproduzione influenzano la resa dei dettagli musicali. Ma, a parità di dispositivo, un volume maggiore equivale a una migliore capacità di riprodurre dettagli? Ciò coinvolge sia le capacità dell'apparato di riproduzione che la percezione dell'orecchio umano.
Spiegazione:
Un esperimento storico molto importante riguarda la percezione umana del suono. I suoi risultati sono noti come Curve di Isolivello (Equal-loudness Contour). Nel 1933, due ricercatori dei Bell Labs, Harvey Fletcher e W.A Munson, condussero i primi esperimenti, successivamente replicati e confermati. Nel 2003, l'Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione (ISO) ha pubblicato lo standard ISO 226:2003, combinando i risultati di vari studi.
La figura seguente mostra il grafico standard ISO 226:2003 per le curve di isolivello.
Figura 1: L'asse verticale sinistro indica il livello di pressione sonora (SPL), l'asse orizzontale la frequenza del suono. Le linee rosse sono le curve di valore in Phon (Phon è l'unità di misura della Loudness, o Volume Soggettivo). Il numero sopra ogni linea rossa indica il valore Phon di quella curva. La Figura 2 inverte l'asse verticale della Figura 1.
Come mostrato in Figura 1, per l'orecchio umano, un suono a 1 kHz, con un SPL di 20 dB, produce un volume soggettivo di 20 Phon. Affinché un suono a 100 Hz raggiunga lo stesso volume soggettivo, il suo SPL deve essere di circa 50 dB [3].
Da entrambe le figure si possono trarre le seguenti conclusioni:
L'orecchio umano è più sensibile alle frequenze medie. A diversi livelli di SPL, i segnali nelle frequenze medie sono generalmente percepiti meglio.
La percezione umana dei segnali a bassa e alta frequenza è fortemente influenzata dal livello di SPL.
Maggiore è il volume soggettivo (Loudness), più piatta è la nostra percezione della risposta in frequenza. Cioè, a volume più alto, le nostre orecchie percepiscono più facilmente le basse e le alte frequenze.
Nella musica, le basse frequenze trasmettono senso di potenza, mentre le alte frequenze sono legate a brillantezza, chiarezza, "aria", ecc. Pertanto, un volume maggiore fa sì che la musica esprima naturalmente più dettagli.
Come sopra descritto, a parità di brano e impianto di riproduzione, aumentare il volume fa effettivamente percepire all'ascoltatore più dettagli sonori.